COME UN CESTO DI MORE
«Mentre cercavo di raccogliere i miei pochi ricordi, questi si facevano più evidenti e si moltiplicavano. Sovente tornavo indietro, aprivo parentesi per aggiungere fatti e particolari che mi erano sfuggiti. Più scrivevo e viaggiavo nel tempo, più i ricordi affioravano. Immagini, persone, nomi, dialoghi, eventi, che credevo persi del tutto apparivano improvvisamente scatenando emozioni da tempo sopite. Ho così immaginato di essere, con un cesto di vìmini al braccio, alla ricerca di more tra i rovi lungo il limitare di un bosco. Più i miei occhi si abituavano a quel piccolo frutto più ne trovavo e ne raccoglievo. A volte, senza rendermene conto, alcune bocche prendevano una strada diversa, lasciavano il cesto per passare dalle mie labbra in bocca. Un morso, uno spruzzo vivo e pungente invadeva il cavo orale colorandomi di sapori che sapevano d’infanzia. Infine, soddisfatta di questo percorso a ritroso nel tempo, posso offrirti questo cesto pieno di ricordi che fanno di me la donna che sono oggi».
Autrice
Gioia Specchio vive attualmente a Chiesina Uzzanese (PT), ma si considera spezzina per aver trascorso tutta la sua infanzia e gioventù nella città ligure. Ha seguito corsi di arte a Carrara, ha ottenuto un diploma in teologia a Firenze e il diploma di maestra d’asilo a Palermo. Ha insegnato durante gli anni trascorsi in missione, creando e dirigendo scuole per bambini poveri. È leader dello “Yoga della risata”. E co-autrice, con il marito ed i loro figli, del libro La nostra Africa, della collana “Segni dei tempi” (2/2021), alla sua seconda edizione.